E’ una domanda che ci siamo posti tutti e non sempre siamo riusciti ad avere risposte chiare ed univoche.
La legge, infatti, prevede tempi differenti a seconda della tipologia di documento, in quanto i diritti che i medesimi rappresentano hanno tempi di prescrizione differenti.
Facciamo un esempio: il diritto di credito relativo ai contratti di somministrazione ( energia elettrica ecc.) si prescrive in cinque anni, quindi le ricevute di pagamento delle bollette devono essere conservate per tale periodo.
Di seguito Vi riportiamo un prospetto esemplificativo dei diversi tempi di conservazione per tipologia di documento. Naturalmente sono indicazioni di massima che vanno, in ogni caso, collazionate con le norme del Codice Civile e le Leggi speciali di settore.
CASA
Bollette domestiche (acqua, gas, luce, telefono): 5 anni
Canone TV: 10 anni
Affitti (ricevute): 5 anni
Spese condominiali (ricevute): 5 anni
TRIBUTI
Giustificativi delle spese da detrarre (parcelle mediche, spese di ristrutturazione della casa ecc.): 5 anni a partire dall’anno successivo alla dichiarazione di riferimento
Quietanze dei pagamenti (mod. F24, bollettini Ici ecc.): 5 anni a partire dall’anno successivo
alla dichiarazione di riferimento
Tassa di circolazione (bollo auto): 5 anni
Tassa sui rifiuti: 10 anni
BANCA
Estratti conto: 10 anni
Mutui (quietanze delle rate): 10 anni
Cambiali: 3 anni dalla data di scadenza
ALTRE SPESE
Multe (ricevuta di pagamento): 5 anni
Bollette del cellulare: 10 anni
Assicurazioni (quietanze polizze): 1 anno dalla scadenza (salvo diversi tempi previsti dal contratto) /
5 anni se usate a fini fiscali (spese detraibili)
Scontrini d’acquisto: 2 anni (durata ufficiale della garanzia) salvo prolungamento specifico
Ricevute alberghi e pensioni: 6 mesi
Questi sono i tempi di conservazione da rispettare.